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Mafia liquida: dalla struttura organizzativa mutevole e dinamica, termine coniato all’interno della relazione della Commissione parlamentare antimafia Forgione 2008 in riferimento alla criminalità organizzata calabrese. La mafia liquida è un concetto mutuato dalla definizione di Liquid Society del noto sociologo Zygmunt Bauman.

L’Ndrangheta è considerata una mafia liquida dagli studi socio-criminologici di settore proprio per la sua peculiare formula organizzativa. Per intendere questo termine occorre conoscere le strutture organizzative della nota organizzazione criminale calabrese. Ogni presidio territoriale detto “locale”, dipende solo in minima parte dal livello centrale detto “Crimine”. Ogni “locale” infatti conta circa 50 membri e raggruppa in sé alcune ‘Ndrine, famiglie di ‘Ndrangheta composte da circa 10 membri. Il “locale”, o la “locale”, è auotonomo nelle scelte di politica criminale sul proprio territorio e non dipende dalla casa madre per la gestione economica, associativa e organizzativa. Il livello centrale ha funzioni di armonizzazione delle regole associative e serve a coordinare gli sforzi delle singole cellule oltre che ad attribuire ruoli di coordinamento sovraordinato. Non è possibile infatti aprire una “locale” senza il consenso dei vertici ‘ndranghetisti.

Questo rapporto di autonomia, nell’ambito di una comune affiliazione, è metaforicamente reso, da alcune sentenze, attraverso l’immagine del franchising. Ma quale vantaggio porta in capo alle cellule territoriali? La risposta è semplice: l’appartenenza ad una rete criminale, un network che ha come scopo l’accumulazione del potere. Ogni “locale” viene inserito in una rete di affari, interessi e membri, a volte in competizione tra loro, ma che all’uso consentono di moltiplicare il proprio capitale sociale e far crescere esponenzialmente le proprie capacità di intermediazione del potere.

Transnational_Oganized_Crime Il livello centrale ovviamente si avvantaggia di una capillare rete informativa dislocata sui territori, ma in un’ottica di social network analysis, ancor prima ottiene onorabilità, notorietà, proprio come un marchio, un brand che aspira a diffondere il proprio nome e la propria simbologia.

Per questi motivi le nuove mafie (l’Ndrangheta prima tra tutte) assumono modelli organizzativi fluidi, non piramidali, in rottura con le stagioni delle cupole verticali.
Questi modelli fludi rendono assai difficile la neutralizzazione dei centri di comando, delocalizzati e più numerosi; inoltre frammentano le informazioni creando ostacoli notevoli a chiunque voglia indagare sul fenomeno mafioso. La concezione di mafia fluida pare fondamentale per superare una visione dei sistemi criminali obsoleta e statica che il dato giudiziario tende ancora a confermare.