Il 27 maggio, giorno del XXIV anniversario della Strage di Via dei Georgofili, è stata l’occasione per una giornata di approfondimento e riflessione su tematiche che riguardano direttamente il nostro territorio.
L’incontro si è svolto a Sarzana, nell’ambito del master in “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione” dell’Università di Pisa.
Si è tenuto all’interno di un appartamento ampio, luminoso e spazioso dal cui terrazzo si godeva di una vista mozzafiato dell’entroterra sarzanese. Eppure non era il panorama né la cortesia e la preparazione dei ragazzi che lo gestivano che più colpiva, ma la sua storia: esso era infatti un tempo l’appartamento in cui viveva assieme alla madre Gabriele Venturi. Nato in Svizzera, ha vissuto gran parte della sua vita a Sarzana, città nella quale gestiva una rivendita di automobili. A tale attività ha affiancato attività illegali come la rivendita di auto rubate, grazie alle quali aveva intrecciato rapporti con le cosche del luogo.
Oggi quella che una volta era la sua casa è divenuta in simbolo di impegno antimafioso: l’appartamento è infatti gestito dall’associazione L’égalité (in partenariato con altre associazioni) che si occupa di promuovere prevalentemente attività di formazione sul territorio. I ragazzi dell’associazione sono pronti a raccontare con interesse reale quella che è la storia di un immobile confiscato, impegnandosi per donare una nuova vita e a riscrivere la sua storia.
L’incontro ospitato dall’associazione ha visto il susseguirsi di interventi estremamente interessanti, a cominciare da quello del Comandante provinciale dei Carabinieri sul cosiddetto metodo anticrimine, un metodo elaborato dalle forze dell’ordine per prevenire e contrastare sul territorio il crimine organizzato, ad una introduzione alla sociologia della criminalità organizzata tenuta dal professore Nando Dalla Chiesa (professore ordinario dell’Università di Milano e autore del libro “Una strage semplice”), passando dall’intervento su Maglio 3 e l’importanza del rinvio della Cassazione esposta dalla collega dell’Osservatorio “Boris Giuliano” Valentina Lari (video). Sono intervenuti anche Marco Antonelli (referente Libera La Spezia e tutor del Master) ed il professore Alberto Vannucci, direttore del Master.
Gli interventi sono stati accolti in un clima silenzioso e attento, separati da una pausa pranzo durante la quale molte sono state le domande rivolte ai relatori dei diversi interventi susseguitisi, molte le questioni e le considerazioni avanzate in un clima incoraggiante.
Auspichiamo sempre che forze dell’ordine, magistratura, cittadini impegnati nel sociale e non possano collaborare attivamente per formare un fronte comune in grado di creare un movimento rinnovato e capace di battere il crimine organizzato proprio lì dove spesso vince: fra la gente. Ed è stato proprio all’interno dell’appartamento confiscato si è osservata quell’alleanza, quella mistura che ha permesso di riunire attivisti, studenti, professori, giuristi e forze dell’ordine permettendo a ognuno di esprimere il proprio punto di vista e condividere, con i propri interventi, preoccupazioni, idee, teorie e documentazioni.
La locandina dell’evento.